martedì 23 luglio 2013

L'orto in tavola...ciambella di verdure gratinate!

C'è chi ha la fortuna di vivere in un paese circondato dalla campagna, come me, e di poter disporre di un campo, un appezzamento più o meno grande o un giardino in casa da poter sfruttare. C'è chi invece deve accontentarsi di vasi disposti sul terrazzo di casa. Eppure in qualsiasi caso la passione per una coltivazione utile ed ecosostenibile, sta impazzando! Sarà la voglia di tornare ai sapori di un tempo, più genuini e salutari, sarà anche che la crisi economica porta a tagliare le spese alimentari su cui l'inflazione ha avuto la maggior influenza, ma la "orto-in-casa" mania è una realtà moderna e in pieno sviluppo. Insalate e pomodori, legumi ed erbe aromatiche, e frutta (agrumi, uva, ecc.) sono le cose che si coltivano maggiormente, almeno dalle mie parti. 
Nel mio paese Mogoro, piccola realtà della Marmilla, dove da sempre l'economia è basata soprattutto su agricoltura e artigianato, difficilmente qualcuno di noi non si è mai approcciato alla terra, e anche se la passione della coltivazione prescinde dal mestiere che effettivamente viene svolto da una persona, la soddisfazione di raccogliere il frutto del proprio lavoro è un emozione unica! Quando poi a tavola puoi anche assaporare quello per cui hai sacrificato tante ore del prezioso tempo libero dal lavoro, è qualcosa di impagabile. 
Con le verdure che mi sono state regalate da mio zio ho preparato questo gustosissimo piatto, vera essenza della terra, fantastico connubio di colori e sapore ricco e avvolgente, ideale nella tavola delle feste o in una fantastica cena estiva all'aperto con gli amici. 
Che dire di più, viva la terra e viva la buona e genuina tavola!

Ciambella di verdure di stagione gratinate

Ingredienti:

1 melanzana
1 zucchina
1 pomodoro sodo e maturo
2 patate
2 cipolle piccole o 1 grande
200 ml di latte
1 noce di burro
2 cucchiai di farina
1/2 tazza di brodo
Sale, pepe, olio evo q.b.
1 pezzetto di asiago
2 cucchiai di parmigiano grattugiato

Procedimento:

Tagliate tutte le verdure per il lungo

Disporre le verdure a cerchio sovrapponendole leggermente e tenendo sempre la stessa alternanza.
Fare un secondo strato sopra il primo seguendo sempre lo stesso metodo.

Versare sopra le verdure un giro di olio evo e la mezza tazza di brodo vegetale.

Spolverare con un pizzico di sale e mettere la teglia in forno già caldo a 200°C per circa 35-40 minuti.

Nel frattempo preparare una besciamella con 200 ml di latte, una noce di burro, sale e pepe e la farina, nel modo tradizionale.
Non deve essere troppo soda, ma nemmeno troppo liquida, una via di mezzo. 
Assaggiare e se necessario aggiustare di sale e pepe.
 (attenzione con il sale, c'è già il brodo abbastanza saporito, ma la besciamella insipida è terribile, quindi provarla è meglio!

 Togliere dal forno la teglia con le verdure

Irrorare con la besciamella, una generosa spolverata di parmigiano e  i cubetti di asiago precedentemente tagliati.

  Mettere sotto il grill del forno per 5 minuti, sfornare e servire!







Che goduria!!! Ottimo anche come piatto unico aggiungendo dei pezzetti di salsiccia o prosciutto cotto tra uno strato e l'altro...mmmhhh!!! Fantastiche anche fredde!!! Come resistere a un piatto del genere!!!

Prima dei saluti, vi regalo qualche foto del bellissimo panorama di parte delle campagne del mio paese, scattata due estati fa!


Per maggiori informazioni visitate: http://www.comune.mogoro.or.it/

Bacini e alla prossima!!!



venerdì 19 luglio 2013

Polpettine finger food "tira su il morale" di tacchino e ricotta!

...la vita è difficile, si sa!
Questo è un periodo così così, meno male che mi rimane sempre la famiglia e la cucina! Ah se non avessi le mie passioni! A quest'ora starei vagando in una valle di lacrime...
Ma il cibo mi tira su! Per questo mi sono cimentata in questa divertente ricettina, ottima per tirare su il morale, facilissima e buonissima, apri il frigo, guardi cosa c'è dentro, fai muovere il cervellino e 20 minuti dopo raggiungi la pace dei sensi...
E' questo che mi piace della cucina, non sai mai cosa ti capita nella vita, ma quando entri in cucina qualcosa di buono la tiri fuori sempre!
...poi le ho anche rifatte e ne ho messo una vagonata in freezer, veloci, ottime, comode! Sempre pronte all'occorrenza, c'è chi ha la Nutella, io ho le mie polpettine!
Il sapore è molto particolare, ma sono una piacevole sorpresa, ideali come finger food e per un simpatico e non conventional aperitivo! Se poi tirano su il morale a me, sono un successo garantito per tutti!!!

Polpettine finger food di tacchino e ricotta

Ingredienti
350g di macinato di tacchino
150g di ricotta di pecora*
1 carota
1 costa di sedano
1/2 cipolla
2 cucchiai di parmigiano
5 cucchiai di pane grattugiato
1 cucchiaio di olio evo
2-3 acciughe sott'olio
Sale e pepe q.b.
olio per friggere

*uso quella di pecora, dal tipico sapore deciso, quella di vaccina secondo me è troppo delicata per questa preparazione con la carne di tacchino.

Procedimento:
Sminuzzare la carota, il sedano e la cipolla. Mettere nel bicchiere del frullatore e azionare.

Aggiungere a filo l'olio fino a ottenere una crema non troppo fine.
Mettere in una ciotola la carne di tacchino, aggiungere la cremina di verdure...

...la ricotta...

...2 acciughine sott'olio che ho sminuzzato...

...aggiungere il parmigiano e 3 cucchiai di pane grattugiato. Aggiustare di sale (attenzione a non esagerare ci sono già le acciughe e il formaggio!) e pepe. Amalgamare il composto, se lo si sente troppo morbido aggiungere un altro cucchiaio di pane grattugiato.

Formare delle palline con il composto e passarle sul pane grattugiato avanzato.

Friggere la palline in olio ben caldo e adagiarle su carta assorbente per eliminare l'eccesso di olio.
Eccole pronte!





L'esterno è croccante e l'interno è morbido e umido, la ricotta conferisce un particolare sapore che difficilmente è imitabile con altri ingredienti. Ideali accompagnate da salsa tartara o salsa rosa. Ottima idea per riciclare carne e ricotta o verdure rimasti sul fondo del frigo....basta solo un pò di fantasia...e di fame!
Che dire di più??? Buon finger food e alla prossima!!!

Con questa ricetta partecipo al contest:


Con questa ricetta partecipo al contest "Una tavola senza sprechi" di Cortesie in cucina:



giovedì 18 luglio 2013

Il ritorno in stile mediterraneo: Spaghetti con pesto di rucola e mandorle!

...per la serie chi non muore si rivede!
Eccola tornata! Lo so sono lontana dal blog da un pò, troppi impegni, troppo poco tempo, e anche ora che ho abbastanza tempo libero visto che sono in ferie (...un pò forzate diciamo.. :-\) ho la testa talmente piena di pensieri che non mi trovo a mio agio praticamente da nessuna parte, neanche in cucina, è un periodo strano, ma passerà, sono sicura che passerà presto e tornerò più frizzante di prima, se è mai possibile :-P!
Una delle poche cosine che mi sono concessa con non poco piacere è stata la ricettina che vado a proporvi, un must dell'estate! Un condimento molto delicato, ma dal sapore fresco e pungente che con pochissimi ed economici ingredienti rende un semplice piatto di pasta un trionfo di sapori! I colori di questo piatto poi sono l'apoteosi dei sensi, se ti trovi col morale sotto le scarpe ti fa sentire molto meglio immediatamente, quasi una magia! Il massimo se gustato in giardino in compagnia degli amici, anche organizzando il tutto all'ultimo minuto visto che la velocità della preparazione richiede solo il tempo di cottura della pasta! Un ondata di buon umore e una botta di salute, lo posso assicurare! ;-)


Spaghetti con pesto di rucola e mandorle con cubetti di pomodoro

 Ingredienti:
Per 300g di pasta:
 Un mazzetto di rucola*
10-12 mandorle pelate
circa 100 ml di Olio evo q.b.
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
Aglio liofilizzato q.b.**
Sale e pepe q.b.
 Ingrediente segreto: la scorza grattugiata di mezzo limone***
1 mestolo di acqua di cottura della pasta
1 pomodoro tagliato a cubetti piccoli

*non ho pesato la rucola, a occhio direi che erano 100g
**non amo particolarmente il retro gusto che lascia l'aglio, soprattutto se è crudo, quindi opto per quello in polvere, meno pungente.
*** è il tocco che rende unica questa preparazione! L'idea l'ho avuta da Nigella Lawson, che adoro! Non si può veramente farne a meno!

Procedimento:

Mettere nel mixer la rucola,  le mandorle, sale, pepe, aglio a piacimento...

 ...aggiungere anche la scorza di limone...

... e il parmigiano. Azionare il mixer e aggiungere a filo l'olio 
NB: se credete che la quantità indicata non sia necessaria, non finitelo!

  Aggiungere un mestolino di acqua di cottura della pasta
NB: se la crema è troppo liquida aggiungetene solo un cucchiaio, ma non omettetelo, l'amido della pasta aiuterà il composto a legarsi!
   Eccolo pronto! La consistenza deve essere cremosa, ma non troppo densa!
 Naturalmente ancora meglio del mixer sarebbe il mortaio, il modo in cui il pestello a contatto con le pareti del mortaio sminuzza gli ingredienti amalgamandoli non ha pari con nessun mixer! Io purtroppo l'ho rotto, quindi finché non ne comprerò uno nuovo mi accontento del mixer!

Ho unito al piatto anche qualche cubetto di pomodoro, non tanto per il sapore, quanto per dare un tocco di colore e freschezza al palato.
Eccoli pronti in tutta la loro mediterraneità!






E' un condimento che si sposa benissimo a ogni tipo di pasta, a vostro piacimento corta o lunga, ed è perfetto su un bel crostino di pane casereccio, provare per credere!!! :-P 
Saluti e bacini!!!!

Con questa ricetta partecipo ai contest:



3° CONTEST di "CUOCOPERCASO" : "GUSTO & SALUTE"





domenica 28 aprile 2013

Il re e la regina della mia terra...e della mia tavola: vi presento carciofi e bottarga!

Il mare e la terra: l'essenza primaria di un isola. La mia isola.

Il 28 Aprile in Sardegna si celebra Sa Die de sa Sardigna (in sardo Il Giorno della Sardegna), che celebra la  "Giornata del popolo sardo".



Per onorare questa bella ricorrenza oggi vi propongo una ricetta con gli ingredienti che sono tra i prodotti migliori che la Sardegna può offrire, uno offerto dal mare, la Bottarga, oro di Sardegna, e uno dalla terra, il carciofo, signore delle tavole isolane. 
Ma cos'è la bottarga???

Per chi ancora non la conoscesse, è la polvere d'oro che profuma di mare. Nettare color ambra regalato alle tavole dei buongustai da Nettuno, o meglio dalla natura, spesso così prodiga di doni inaspettati. Perché è dalle migliaia di uova prodotte da ogni femmina di cefalo(muggine) che nasce la bottarga, una delle più prelibate leccornie gastronomiche della Sardegna. Uova salate, compresse ed essiccate. Ma attenzione: soltanto il Mugil cephalus, detto anche cefalo Volpino, può esserne il padre, o meglio la madre. E' l'unica specie dotata di un involucro per le uova abbastanza resistente allo sfregamento con il sale il cui risultato è degno di gareggiare senza disonore con il caviale.
Tra la fine dell'estate e gli inizi dell'autunno i pescatori vanno per mare in cerca di cefali. Tra le femmine dai fianchi argentati pescano soltanto quelle più grosse e dalla caratteristica palpebra adiposa per inciderne il ventre ed estrarne le sacche cariche di uova: inizia così la preparazione della bottarga.Ma se questa preziosissima ghiottoneria viene prodotta in Europa come in Giappone e o nelle coste del Mediterraneo, dell'Atlantico e del Pacifico, è però quella sarda a non avere eguali per reputazione e qualità.
Ha il colore dell'oro vecchio, ambrato. Al tatto è soda e compatta e se quella di tonno ha un sapore più marinaro, è quella di cefalo ad avere il gusto fino e delicato che in tavola fa la differenza. Al primo assaggio o si ama o si odia, ma non si rimane indifferenti. Non c'è comunque da preoccuparsi se il colpo di fulmine non scocca di fronte alle fettine di bottarga servite con il sedano all'aperitivo: basta un filo d'olio d'oliva, un goccio di limone e un pomodorino tagliato a fette perché sia davvero amore eterno. E per coltivarlo non mancano certo ricette e sorprese: a fette finissime o grattugiata, la bottarga è una vera delizia su spaghetti, risotto o malloreddus con aglio e prezzemolo. Per non parlare di secondi piatti e contorni...da far venire l'acquolina in bocca.
In Sardegna sono l'Oristanese, il golfo di Cagliari, l'Ogliastra e il Sarrabus a detenere il primato nella produzione.Cibo di poverissime origini, non manca mai sulle tavole isolane imbandite per le grandi occasioni. Porta con sé un sapore antico ricordo del passato lontano.

E il carciofo? Chi è costui???

Il carciofo deriva dalla pianta araba denominata Kharsuf che significa cardo commestibile. Notizie del suo consumo alimentare si fanno risalire agli antichi egizi. Cenni storici sul suo utilizzo sono rintracciabili nella tradizione greca e romana.Notizie più certe della sua coltivazione risalgono al XV secolo, quando nella zona di Napoli, dove era stata introdotta da Filippo Strozzi, si diffuse in Toscana e in altre regioni d’Italia.È citato infatti, come prodotto di alta gastronomia, nella raccolta di menu che, fra le altre cose, Caterina De Medici porta in dote andando in sposa a Enrico II re di Francia.Sempre nel periodo del rinascimento la coltivazione fu introdotta in Francia durante le guerre d’Italia. In seguito la diffusione negli altri paesi del mondo fu operata in gran parte dai nostri emigranti. È stato merito degli orticoltori italiani averne promosso la diffusione attraverso un'accurata scelta di biotipi, che da tempo caratterizzano le diverse aree regionali di produzione di questo vegetale, definito il principe degli ortaggi invernali.
Il carciofo è un alimento sano, nutriente e di facile digestione. Possiede qualità astringenti, diuretiche, toniche, inoltre la presenza di un principio attivo, la cinarina, lo rende particolarmente efficace nelle terapie delle lesioni epatiche e renali, infatti essa aumenta la secrezione biliare e facilita l'eliminazione del colesterolo.Per le sue peculiarità è un alimento con capacità protettive di sicura efficacia, particolarmente indicato in una dieta moderna.
Ed ecco lo spinoso sardo:



Questa piccola vetrina su due prodotti che amo molto è solo un modo per rendere omaggio alla mia terra e la mia tavola ne è l'esempio quotidianamente, per questo oggi vi propongo il conubio perfetto di questi ingredienti: pasta con carciofi e bottarga! Si può utilizzare qualsiasi tipo di pasta, tipicamente spaghetti, ma questa volta ho scelto le farfalle, che con i solo solchi riescono a imprigionare tutto il sughetto meraviglioso! 
Se volete ulteriori informazioni e/o spiegazioni, nonchè ricette e curiosità, vi consiglio di visitare i siti da cui ho carpito tutte le informazioni riportate in questo post: 

http://www.coopvillasor.it/il-carciofo/il-carciofo.html sito della Cooperativa Agricola Ortofrutticola di Villasor (CA), 50 anni di esperienza nel settore ortofrutticolo, specializzata sul carciofo.
http://www.bottarga.it/ dal 1996 il loro obiettivo è far conoscere e valorizzare una delle specialità più appetitose della Sardegna, la bottarga. E' un azienda giovane e di giovani, sita nel mio paese e composta di miei paesani, offrono anche la vendita e la consegna in tutta italia...perchè non approfittarne???

Farfalle con carciofi e bottarga

Ingredienti per 4 persone:
350 g di pasta*
4 carciofi spinosi di Sardegna**
30g di bottarga***
uno spicchio d'aglio
olio evo
sale
poco pepe nero

* come dicevo in precedenza è una ricetta che si sposa benissimo con ogni tipo di pasta, ideali gli spaghetti, ottima con i malloreddus, sensazionale con la pasta fresca!
** lo spinoso sardo è un carciofo dal sapore estremamente più deciso del romano, o in generale del carciofo senza spine, provatelo non lo mollerete più! 
*** io avevo una bottarga in baffe, cioè in pezzo, che ho grattugiato con le trame grosse, rimane molto morbida e saporita, se avete quella macinata abbondate ma non esagerate, ricordate che quella macinata insaporisce di più!

Preparazione:
Mettere a bollire l'acqua per la pasta.
Pulire i carciofi: privare il carciofo dalle foglie esterne più dure, compiere un taglio trasversale per privarlo delle spine, tagliarlo a metà e privare della barbetta interna e tagliare a fettine sottili.
(ATTENZIONE: maneggiate con attenzione il carciofo spinoso, le spine fanno molto male!!!)
Pulite anche la parte iniziale del gambo, privatela della parte verde più esterna e lasciate solo l'anima centrale, quella di colore bianco, ha un sapore buonissimo!


In una padella mettere un filo d'olio, uno spicchio di aglio e le fettine di carciofi, aggiungere poca acqua e sale, coprire con un coperchio e far andare su fuoco medio, per 10-15 minuti circa. Aggiungere acqua all'occorrenza per non far asciugare. Saranno pronti quando sono morbidi e hanno una bella cremina. Aggiungere un pizzico di pepe a piacere.

Bollire la pasta finchè sia al dente, scolare mantenendo un mestolo di acqua di cottura. Unire la pasta nella padella ai carciofi e mantecare con il mestolo di acqua tenuto da parte. Togliere dal fuoco e aggiungere la bottarga grattugiata a piacere. Impiattare e irrorare con un filo di olio a crudo e aggiungere bottarga se necessario. 
Ecco il piatto golosissimo in tutta la sua sardità!!!






Visto che siamo in tema di prodotti tipici, vi consiglio di abbinare a questo piatto un semidano, vino bianco di uve tradizionali delle mie zone, servito freschissimo è una manna dal cielo! 

Mangiate e bevete sardo e camperete 100 anni! ;-)