mercoledì 7 dicembre 2011

Natale: leggende e letteratura


Stiamo percorrendo questo calendario per riscoprire il vero significato della più bella festa dell'anno: il Natale non è solo festa e regali, c'è tutta una serie di leggende e di racconti, fantastici e non, che non solo sono belle da scoprire ma che servono per ricordarci che questa festività ha delle radici lontane e profonde nella nostra storia. Molte sono le tradizioni, le pratiche e i simboli familiari del Natale, come l'albero di Natale, lo zampone, il cotechino, il ceppo di Natale, l'agrifoglio, il vischio, la stella di Natale, lo scambio di doni, già presenti nelle tradizioni di alcuni popoli nordici prima dell'introduzione del cristianesimo. Per questo ho raccolto dal web le più belle leggende di Natale in modo che possiate conscerle anche voi (tralascerò la leggenda di Babbo di cui ho avuto già modo di parlare qui). Inoltre ci sarà una citazione dei più bei racconti della letteratura sulla festa della natività.

Leggende e letteratura di Natale

Le Leggende di Natale nel Mondo

Leggende di Natale in
FRANCIA

In Francia Babbo Natale non lascia i suoi regali sotto l'Albero di Natale, ma
dentro le scarpe dei bimbi!
Il presepe, chiamato CRECHE è molto popolare.
Si brucia il legno di Natale, un grande legno che deve ardere durante tutto il giorno di Natale, dopodichè si mangia la "Buche de Noel", una torta al cioccolato che assomiglia ad un legno.
Il tronchetto di Natale (Bûche de Noël), è un dolce tipico della tradizione natalizia francese, che riprende nella forma, il ceppo di legno, simbolo Natalizio di numerosi paesi del Nord Europa; il ceppo veniva estratto dalla parte più grossa dell’ albero e conservato nella legnaia in attesa della vigilia di Natale, momento in cui veniva posto nel camino dal capofamiglia con la funzione di riscaldare simbolicamente il bambin Gesù.

Il ceppo doveva ardere fino a Capodanno, per questo motivo generalmente si estraeva da alberi da frutto come la quercia o il castagno, che assicuravano una lenta combustione; l’intera tradizione, affonda le sue origini nell’antica usanza pagana di propiziare, attraverso questo rito, la fertilità di tutti gli alberi fruttiferi: con le ceneri ormai arse del ceppo, durante l’anno si compivano riti propiziatori atti a proteggere il raccolto e la famiglia dalle negatività.
Ne ho fatto anche uno io l'anno scorso, lo trovare qui.


Leggende di Natale in
POLONIA

In Polonia, la vigilia di Natale è chiamata Festa della Stella, e la tradizione vuole che, sino a quando non compare in cielo la prima 
stella, non si debba iniziare la cena.
Le famiglie polacche celebrano il Natale con un pasto di 12 portate.
Si lascia sempre un po' di spazio in tavola, in caso arrivi un opsite inatteso.
In molte case ancora oggi si mettono dei covoni di grano nei quattro angoli di una stanza, in memoria della stalla dove nacque Gesù Bambino.


Leggende di Natale in
SPAGNA

In Spagna le celebrazioni per il Natale iniziano l'8 Dicembre con l'Immacolata Concezione.
I presepi sono chiamati "Nacimientos", e prorpio come da noi, si preparano all'interno delle case e delle chiese. Le famiglie si riuniscono per cantare i canti tipici di Natale davanti alla scena della Natività. Si donano vestiti e cibarie ai più poveri per portare fortuna nel nuovo anno. Il 6 Gennaio i Re Magi (sulla via per Betlemme) portano dei doni ai bambini.


Leggende di Natale in
GERMANIA ED IN AUSTRIA

L'Albero di Natale è originario della Foresta Nera in Germania.
Alcuni dolci tipici del Natale, come il marzapane, sono tipici di questa zona. Qui si utilizzano moltissimo il Calendario dell'Avvento e la Ghirlanda dell'Avvento per segnare quanti giorni mancano sino al Natale. I bimbi ricevono i doni da San Nicola (St. Nicholas).


Leggende di Natale in
FINLANDIA

In Finlandia, oltre al classico albero di Natale, viene preparato all'esterno delle case un secondo alberello per gli uccellini.
Si tratta, infatti, di un covone di grano legato ad un palo e addobbato con semi appetitosi. Anche in altri paesi c'è questo simpatico pensiero verso i piccoli volatili che riempiono con il loro cinguettìo le ore della giornata; ad esempio in Germania, soprattutto nel sud, la gente sparge dei grano sul tetto delle case affinché anche gli uccellini possano far festa il giorno di Natale.


Altre leggende:

La leggenda dell'Agrifoglio


Un piccolo orfanello viveva presso alcuni pastori quando gli angeli araldi apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo.
Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecciò una corona di rami d'alloro per il neonato re.
Ma quando la pose davanti a Gesù, la corona gli sembrò così indegna che il pastorello si vergognò del suo dono e cominciò a piangere.
Allora Gesù Bambino toccò la corona, fece in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e cambiò le lacrime dell'orfanello in bacche rosse.


Le leggende dell'albero di Natale


Molte leggende narrano che l'abete è uno degli alberi dal giardino dell'Eden.
Una narra che l'abete è l'albero della Vita le cui foglie si avvizzirono ad aghi quando Eva colse il frutto proibito e non fiorì più fino alla notte in cui nacque Gesù Bambino.
Un'altra leggenda narra che Adamo portò un ramoscello dell'albero del bene e del male con lui dall'Eden. Questo ramoscello più tardi divenne l'abete che fu usato per l'albero di Natale e per la Santa Croce.


La leggenda delle Ghirlande


Una vigilia di Natale, quando Gesù venne a benedire gli Alberi di Natale, notò che l'albero di una casa era coperto da ragnatele, tessute da strani ragni.
Quando benedisse l'albero, Gesù trasformò le ragnatele in bellissime ghirlande d'oro e d'argento.
Da allora noi le usiamo per decorare i nostri abeti a Natale


La leggenda della Stella di Natale


La famosa "Stella di Natale" che da secoli si lega agli allestimenti tipici del Natale, sarebbe nata dal regalo ad un bimbo. Narra la leggenda, che il 25 dicembre di un anno dimenticato dalla storia, un bimbo povero entrò in una chiesa per offrire un dono a Gesù nel giorno della sua nascita. Triste e vergognoso per il suo poco degno mazzo di frasche, il bambino perse una lacrima fra quei ramoscelli che un miracolo trasformarono nel fiore più rosso e bello che i suoi occhi avessero mai visto.

Esise anche un altra leggenda, molto simile, sulla stella di natale, pianta originaria del Messico: a Città del Messico, viveva una povera bimba indiana di nome Ines. Mossa da sentimento d'amore, la sera della vigilia di Natale, come tutti i bambini, voleva portare un fiore al Bambin Gesù, ma purtroppo non aveva i soldi per comperarlo. Così, si aggirava per le vie della città finché decise di raccogliere alcuni rametti di un cespuglio visto per caso tra dei ruderi e di portarli in Chiesa

Dopo averli raccolti pensò di abbellire il mazzolino legandolo con l'unica cosa bella che possedeva, un fiocco rosso per capelli. Era ormai buio quando arrivò davanti alla Chiesa e, pensando di non trovarvi nessuno, portò questo suo “fiore” a Gesù. Ma, mentre metteva il mazzolino vicino alla statua, sentì delle esclamazioni stupite provenire dalle sue spalle e, voltandosi, vide un gruppo di persone che le chiesero dove avesse trovato un fiore così bello. Guardando incredula il suo fiore, vide che le foglie verdi del cespuglio si erano colorate di rosso e le bacche color oro al centro avevano preso la forma di un cuore. Timidamente posò il suo dono accanto al Bambin Gesù e tornò a casa felice e sicura che il suo fiore gli fosse piaciuto, perché lo aveva trasformato nel fiore più bello del Messico: la Stella di Natale.


La slitta di Babbo Natale


Questa leggenda è nordica: la slitta, originariamente si diceva che la slitta fosse trainata da una sola renna, poi la versione è cambiata, ed apparivano otto renne. Infine se ne è aggiunta una nona, Rudolph appunto. Questo numero spiega la velocità con cui Babbo Natale riesca a far fronte alle innumerevoli richieste provenienti da ogni parte del mondo.


LA LEGGENDA DEL VISCHIO


C'era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva piu' nessun amico. 
Il vecchio mercante si girava e rigirava, senza poter prendere sonno.
Uscì di casa e vide gente che andava da tutte le parti verso lo stesso luogo.
Qualche mano si tese verso di lui. Qualche voce si levò: - Fratello, - gli gridarono - non vieni? Fratello, a lui fratello? Lui non aveva fratelli.
Era un mercante e per lui non c'erano che clienti: chi comprava e chi 
vendeva. Per tutta la vita era stato avido e avaro e non gli importava
chi fossero i suoi clienti e che cosa facessero.
Ma dove andavano? Si mosse un po' curioso. Si unì a un gruppo di vecchi e di fanciulli. Fratello! Oh, certo, sarebbe stato anche bello avere tanti fratelli! 
Ma il suo cuore gli sussurrava che non poteva essere loro fratello. 
Quante volte li aveva ingannati? Piangeva miseria per vender più caro. 
E speculava sul bisogno dei poveri. E mai la sua mano si apriva per donare.
No, lui non poteva essere fratello di quella povera gente che aveva sempre sfruttata, ingannata, tradita. Eppure tutti gli camminavano a fianco.
Ed era giunto, con loro, davanti alla Grotta di Betlemme. Ora li vedeva entrare e nessuno era a mani vuote, anche i poveri avevano qualcosa. E lui non aveva niente, lui che era ricco.
Arrivò alla grotta insieme con gli altri; s'inginocchio insieme agli altri.
- Signore, - esclamò - ho trattato male i miei fratelli. Perdonami.
E cominciò a piangere. Appoggiato a un albero, davanti alla grotta, il mercante continuò a piangere, e il suo cuore cambiò.
Alla prima luce dell'alba quelle lacrime splendettero come perle, in mezzo a due foglioline. Era nato il vischio.

Il vischio è anche considerato simbolo di buon augurio durante il periodo natalizio: diffusa è infatti l'usanza, originaria dei paesi scandinavi, di salutare l'arrivo del nuovo anno baciandosi sotto uno dei suoi rami.




LA LEGGENDA DELLE PALLINE DI NATALE


Un artista di strada molto povero si trova a Betlemme nei giorni seguenti alla nascita del Bambino Gesù. Voleva andare a salutarlo ma non aveva nemmeno un dono da portargli.
Dopo qualche esitazione decise di recarsi alla grotta e di andarlo a trovare.
Gli venne in mente un'idea: fece quello che gli riusciva meglio, il giocoliere, e fece ridere i piccolo bambino.
Da quel giorno per ricordarci delle risate di Gesù Bambino si appendono delle palline colorate all'albero di Natale.


LEGGENDA DEL BASTONCINO DI ZUCCHERO



Il famoso bastoncino della leggenda è fatto di zucchero, ha il sapore di menta ed è bianco a strisce rosse.
La leggenda narra che un dolciaio lo creò per ricordare Gesù alle persone. Tale bastoncino racchiude in sé molti significati:
Il caramello (di cui è fatto il bastoncino) rappresenta Gesù come la roccia solida su cui sono costruite le nostre vite.
La forma a "J" sta per Jesus (Gesù) oppure rappresenta la forma di un bastone da pastore (Gesù è il nostro pastore).
Il colore bianco rappresenta la purezza e l'assenza del peccato.
Le strisce rosse grandi rappresentano il sangue di Cristo versato per i nostri peccati.
Le strisce sottili invece rappresenterebbero i segni lasciati dalle frustate che Gesù ricevette dai soldati romani per ordine di Ponzio Pilato.
Il sapore di menta piperita ricorda il sapore dell'issopo che è una pianta aromatica usata nel vecchio testamento per purificare.


LA LEGGENDA DEL PETTIROSSO

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Un piccolo uccellino marrone divideva la stalla a Betlemme con la Sacra famiglia. 
La notte, mentre la famiglia dormiva, l'uccellino notò che il fuoco 
che li scaldava stava per spegnersi. Così, per tenere caldo il piccolo, volò verso le braci e tenne il fuoco vivo muovendo le ali per tutta la notte.
Il mattino seguente l'uccellino fu premiato con un bel petto rosso brillante come simbolo del suo amore per Gesù Bambino.


LA LEGGENDA DI RUDOLPH LA RENNA DAL NASO ROSSO



Babbo Natale viene rappresentato insieme ad una renna piuttosto particolare.
La sua slitta viene trainata da nove renne di cui una dotata di un naso rosso scintillante.
Questa piccola renna, derisa dal proprio branco per colpa di questa stranezza fisica, si rivelò di grande aiuto per Babbo Natale in una fredda e nebbiosa 
notte di Vigilia. Grazie al suo naso luminoso illuminò la strada e Babbo Natale riuscì a consegnare i regali a tutti i bambini.


LA LEGGENDA DELLA ROSA DI NATALE

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La figlia piccola di un pastore era intenta ad accudire il gregge del padre in un pascolo vicino Betlemme, quando vide degli altri pastori che camminavano speditamente verso la città. Si avvicinò e chiese loro dove andavano. I pastori risposero che quella notte era nato il bambino Gesù e che stavano andando a rendergli omaggio portandogli dei doni.
La bambina avrebbe tanto voluto andare con i pastori per vedere il Bambino Gesù, ma non aveva niente da portare come regalo. I pastori andarono via e lei rimase da sola e triste, così triste che cadde in ginocchio piangendo. Le sue lacrime cadevano nella neve e la bimba non sapeva che un angelo aveva assistito alla sua disperazione. Quando abbassò gli occhi si accorse che le sue lacrime erano diventate delle bellissime rose di un colore rosa pallido. Felice, si alzò, le raccolse e partì subito verso la città. Regalò il mazzo di rose a Maria come dono per il figlio appena nato. Da allora, ogni anno nel mese di dicembre fiorisce questo tipo di rosa per ricordare al mondo intero del semplice regalo fatto con amore dalla giovane figlia del pastore.

E' incredibile come tutte queste leggende si riferiscano alla gioia per la nascita di Gesù Bambino!

La letteratura di Natale

Ci saranno sicuramente un numero imprecisato di racconti sul Natale o che comunque si ambientino in questo periodo dell'anno. Io ne cito in particolare una, la più famosa e la più bella a mio avviso, che ho avuto di fortuna di poter leggere varie volte anche in lingua originale. Sto parlando di "A Christmas Carol" di Charles Dickens, è una delle opere più famose e popolari di Charles Dickens. È il più importante della serie dei Libri di Natale (The Christmas Books), una collezione di racconti che include oltre al Canto (1843), Le Campane (The Chimes, 1845), L'uomo visitato dagli spettri (The Haunted Man, 1848), Il grillo sul caminetto (The Cricket on the Hearth), 1845 e La lotta per la vita (The Battle for Life). Un racconto scritto così tanto tempo fa ma che sembra, ahimè, così tremendamente attuale.....

A Christmas Carol
Charles Dickens

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E' il racconto fantastico sulla conversione dell'arido e tirchio Ebenezer Scrooge visitato nella notte di Natale da tre spiriti del Natale (del passato, del presente e del futuro) preceduti da un'ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley; il Canto unisce al gusto del racconto gotico l'impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l'analfabetismo: problemi esasperati apparentemente proprio dalla Poverty Law (Legge contro la povertà), comodo tappabuchi tanto inefficace quanto dannoso ideato dalle classi abbienti. Il romanzo è uno degli esempi di critica di Dickens della società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo.
Trama 


Il Canto è suddiviso in 5 parti: nella prima si descrive il personaggio di Ebenezer Scrooge, un tirchio, ricco e avaro finanziere della City che non spende nulla nemmeno per sé e per il quale il Natale è una perdita di tempo (rimprovera Dio stesso per il riposo domenicale che intralcia il commercio e il guadagno).


Talmente infastidito dalle festività, costringe il suo contabile Bob Cratchit, cui dà uno stipendio da fame, a presentarsi al lavoro anche il giorno dopo quello di Natale molto presto per rifarsi del tempo perduto il giorno prima. Per strada risponde male a tutti coloro che gli fanno gli auguri, incluso l'affettuoso nipote Fred, figlio della defunta sorella che invano lo prega di pranzare con la sua famiglia: l'unica compagnia che conta perScrooge è quella della sua cassaforte. Per questo accanimento ai soldi è una persona poco amata da tutti i cittadini.
Alcuni uomini giungono da lui per chiedere donazioni per i poveri ma lui li scaccia.
Tornato a casa, però, gli sembra di intravedere specchiato nel battiporta del portone il volto del defunto socio in affari Marley, morto sette anni prima, visione che lo turba profondamente.


Rinchiusosi nella sua vecchia casa, comincia a percepire dei rumori strani: ora quello di un carro funebre che si trascina invisibile sulle scale avvolte nel buio, ora un rumore di catene nella cantina, infine vede oscillare da sola una campanella collegata alla deserta camera antistante, trascinando tutte le altre della casa in un suono assordante e spaventoso.

A questo punto si apre una porta, e compare il fantasma diMarley: una visione tremenda, tanto più terrificante in quanto, scoperte le bende per mostrare il volto, cade la mascella dal viso. Intorno alla vita, una catena forgiata di lucchetti, timbri, assegni, e tutto quel materiale che, secondo l'ammissione diMarley, lo ha distolto dal fare del bene agli altri accumulando denaro tutto per sé: il rimpianto per aver vissuto chiuso nel proprio egoismo lontano dalle persone che amava e che lo amavano costituisce la sua pena eterna, una dannazione che lo costringe a vagare per il mondo senza potere vedere la luce di Dio.
Il solo sollievo è ammonire Scrooge, perché la catena che si sta forgiando è ben più lunga e pesante della sua. Se andrà avanti così, anche lui subirà la stessa sorte: Marley gli annuncia allora la visita imminente di tre spiriti: uno che incarna i Natali passati, un altro quellopresente, l'ultimo il Natale futuro.

Lo spirito del Natale Passato


Un fantasma circondato da una corona di luce e con un copricapo da pompiere che tiene sul fianco lo riporta indietro nel passato a rivisitare la propria infanzia dimenticata: in una scena è bambino sui banchi di scuola, mandato a studiare in collegio dal padre che lo ha voluto allontanare dalla famiglia: era solo, triste, senza amici, studia in un'aula buia. In un'altra scena, qualche tempo più tardi arriva la sua sorellina, tornata per riportarlo a casa, dopo avere convinto il padre a riprenderlo in famiglia.

È un momento felice, un abbraccio tra i due stretti da un affetto immenso, con il piccolo Scrooge che salta di gioia: è il momento in cui le ruvide labbra del vecchio Scrooge abbozzano un sorriso. Qualche anno dopo è ammesso a fare l'apprendista contabile presso l'anziano e benevolo Fezziwig.

Anche qui è Natale, ma Fezziwig fa chiudere l'ufficio prima del tempo e invita i ragazzi a seguirlo a casa sua dove fa una festa sontuosa: nelle piccole follie natalizie dell'allegra compagnia cadono le differenze di classe, si canta e gioca tutti quanti, bambini, giovani e anziani. Fezziwig e la moglie sono degli anfitrioni imbattibili, scherzano e fanno i pagliacci.


Durante il ballo Scrooge conosce quella che diventerà la sua ragazza. Le promette di sposarla: ma solo qualche anno dopo, già ricco, teme di mantenere la promessa perché lei è povera e non gli porterebbe dote. Lei lo lascia andare distrutta, ma da quel giorno Scrooge resterà solo e il suo cuore diventerà sempre più arido. Scrooge grida davanti alla visione di se stesso in preda all'egoismo, sa che sta commettendo l'errore fatale della sua vita e implora l'ombra del giovane Ebenezer di non lasciarla, di correrle dietro, ma invano: il suo alter ego non lo può udire.

Il passato non si può cambiare. Scrooge è disperato, implora il fantasma di non tormentarlo. Molto più tardi,Scrooge assiste a una cena di Natale: riconosce la sua ex ragazza ormai sposata da anni, con tanti figli, povera ma felice. Fa un sarcastico commento su Scrooge al marito. È appena arrivata la notizia che Marley è abbandonato sul letto di morte, neanche il suo amico è lì per confortarlo. Preso dal rimorso, Scrooge schiaccia il copricapo sulla testa del fantasma fino a farlo scomparire: ma la luce chiusa nel cappello inonda tutto il pavimento come un diluvio terrorizzando il vecchio.

Lo spirito del Natale Presente 


Scrooge si trova improvvisamente nella sua camera da letto e dorme fino alla notte successiva.

Dopo essersi destato, incontra il secondo spirito, quello delNatale Presente, che appare come un uomo di dimensioni enormi. Questo spettro conduce Scrooge dalla famiglia diBob Cratchit che sta consumando la cena di Natale, sono tutti felici anche il piccolo e storpio Tiny Tim sebbene vivano in condizioni misere.

Il fantasma mostra a Scrooge altre persone che passano il Natale: un gruppo di minatori che intonano un canto di Natale attorno a un focolare, due guardiani di un faro che brindando e cantando sempre attorno a un fuoco si scambiano un Buon Natale e dei marinai su un bastimento in mezzo all'oceano che si scambiano gli auguri e che dedicano un pensiero ai loro cari. Scrooge è molto stupito da ciò che ha appena visto.

Infine Scrooge e lo spettro sono nella casa di Fred, nipote diScrooge che sta passando il Natale in allegria con i suoi amici, Fred deride suo zio perché egli insinua che il Natale non esiste. Lo spettro a questo punto si congeda e Scrooge si ritrova ancora nella sua camera da letto.


Lo Spirito del Natale Futuro



Il terzo spirito (il Natale Futuro) si presenta come una figura altissima, avvolta da un nero mantello e un cappuccio da cui nulla traspare se non una mano che sporge da una manica. Invano Scrooge chiede che parli, la figura è silenziosa, e lo guida solo con un dito.

Siamo ancora a Londra, e Scrooge assiste a diverse scene il cui argomento è la morte di un vecchio tirchio, deriso da tutti. Due banchieri della city parlano del suo prossimo funerale: mentre uno afferma di andarvi per puro dovere, l'altro, schernendo la tirchieria del defunto, è interessato soltanto a rifarsi a sue spese con la cena gratis del funerale. Un povero padre che era debitore al vecchio non nasconde alla famiglia il sollievo per la sua morte perché a chiunque saranno trasferiti i debiti, il futuro creditore sarà sempre più buono di lui. In un negozio di rigattiere, i servi del defunto si dividono tutto quello che hanno potuto rubare in casa sua, incluse le tende del baldacchino che ne proteggevano il corpo e la camicia sottratta dal suo abito funebre: l'ammontare totale è venduto al rigattiere tra le risate di tutti.

Intanto un profondo dolore ha colpito i Cratchit: Tiny Tim è morto di stenti. È lutto profondo, dolore immenso.

Scrooge vorrebbe sapere chi è il vecchio tanto odiato da tutti, ma quando il fantasma lo porta davanti al capezzale non osa scoprire il lenzuolo che ne ricopre interamente la salma. Scrooge vede che la sua casa è stata venduta, e pure la sua ditta, vorrebbe entrare, ma il fantasma indica invece un'altra direzione: Scrooge entra nel cimitero, dove la mano dello spettro indica una lapide con scritto: Ebenezer Scrooge! Il pentimento è completo, il messaggio è andato fino in fondo al cuore di Scrooge.

Il ravvedimento


Scrooge si ritrova nel letto e scopre che è mattina presto, ilNatale ha fatto il suo ingresso, glielo conferma un ragazzo che passa sotto la sua finestra. Forte della lezione ricevuta manda il ragazzo a comprare il più grosso tacchino in vendita al negozio lì vicino e premiandolo con una corona glielo fa portare a casa di Bob Cratchit quindi, sbarbato e ripulito, esce per strada salutando tutti con affabilità e trova la forza di presentarsi a casa di suo nipote che lo aveva invitato per Natale, accolto con calore passa il più bel Natale della sua vita.

La mattina dopo nel suo ufficio aspetta l'arrivo di Cratchitche si presenta in ritardo e ancora ignaro del cambiamento del suo datore di lavoro in un primo momento lo prende per pazzo ma Scrooge lo tratta da quel momento da amico, gli dà un notevole aumento di stipendio e le vacanze tanto meritate scusandosi con lui. Si prende cura della sua famiglia e soprattutto di Tiny Tim, che guarisce. Con i Cratchit si instaura un profondo legame di amicizia.

Da allora Scrooge diventa una delle persone più amate, e trova finalmente la pace dell'anima.



Molte sono state la trasposizioni cinematografiche, cartooniane e fumettistiche del famoso racconto e tra le altre ricordiamo:

La versione disneyana

Topolino Christmas Carol (1983)

con Paperone in versione Scrooge
Bellissima la versione dei Muppets, sempre Disney:



Come non citare poi la parodia dei famosissimi Simpsons:



e gli innumerevoli film, ultimo su tutti del 2009 sempre della Disney, è il film diretto da Robert Zemeckis, adattamento cinematografico del racconto Canto di Natale con tecnica mista denominata "cattura del movimento" e distribuita in tutti i cinema nella versione 3D




Dopo questo lunghissimo post....l'appuntamento è a domani con nuove curiosità!!!

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