mercoledì 23 maggio 2012

Pranzo di festa....senza festa! :-(

20 Maggio, Festa del patrono San Bernardino da Siena, del mio paese Mogoro. Ogni anno una grande festa, occasione per tutti i compaesani "espatriati" di tornare in "patria" e festeggiare una delle più grandi e belle feste della provincia. Una bellissima processione, il paese è particolarmente devoto al santo, e una grande festa civile di 2-3 giorni (a seconda del giorno in cui capita) che tra balli, canti, incontri di vecchie amicizie, passeggiate e giochi. Inoltre è la festa che da il via definitivo alla bella stagione.....ma allora perchè questo titolo al post??? Perchè in 26 anni della mia esistenza e in molti altri precedenti a memoria di nonni e prozii, non era mai capitato che non si potesse fare niente di tutto ciò per via del mal tempo :'( Oddio, ci sono stati anni freddini, che tutto faceva intendere tranne che l'estate fosse alle porte, ma che non si potesse fare la grande processione, beh questo no, neanche durante le due guerre mondiali si rinunciò....
Comunque io un'idea me la sono fatta....con tutto quello che è successo proprio in giorno prima e il giorno stesso della festa (parlo del drammatico attentato a Brindisi e del terribile terremoto in Emilia), penso che San Bernardino abbia voluto evitare i festeggiamenti per farci fermare un attimo a riflettere il mondo in cui stiamo vivendo. Si può anche non credere a questa mia personalissima versione, ma riflettere davvero su quello che ci succede intorno non è mai un male, ne nei giorni feriali ne in quelli di festa.
In ogni caso a casa mia era tutto pronto, compresi gli ospiti, quindi il pranzo si è fatto e ci si è pure abbuffati, come sempre! Piatti semplici, tavola semplice, sapori meravigliosi e gran bella compagnia...nonostante tutto un bel pranzo e l'occasione di stare insieme mangiando buon cibo! Buona visione e come diciamo noi "Atrus annus mellusu!"....speriamo meglio il prossimo anno! ;-)

Pranzo San Bernardino 2012


Prima di tutto la tavola. Semplice semplice, tovaglie bianche e...notate la fine ceramica dei piatti.... :-P

Il dettaglio dei tovaglioli color panna piegati da me....riminiscenze della mia carriera di cameriera!

Aperitivo:
3/4 bitter, 1/4 vino bianco frizzante, ghiaccio, spicchi di limone!

Ed ecco gli antipasti, un pò mare e un pò terra, anche se il pranzo era di sapore "marino", anche per accontentare i più piccoli e chi non ama il pesce: 

Vassoio di salumi vari (prosciutti cudo, mortadella e salsiccia) e formaggio:

Terrine con antipasti vari:

Sgombro all'aceto balsamico, olive, funghetti sott'olio e cipolle in agrodolce:

Scampi alla catalana

Il primo, un piatto tipico della sardegna, è un piatto che mi faceva sempre mia madrina sassarese e in effetti è più tipico del nord dell'isola. Noi  l'abbiamo voluto leggermente variare e al posto che con i malloreddus l'abbiamo riproposta con le trofie fresche....vi assicuro che c'è da leccarsi i baffi!

Trofie fresche con zucchine, gamberetti e bottarga


Secondo:

Vitello tonnato
La foto lascia molto desiderare perchè era il piatto di "riserva", quello ufficiale era ben decorato e presentabile...ma se lo sono sbaffatto alla velocità della luce senza darmi il tempo della fotina!

Arrosto di vitello per i bimbi
...anche se ci sono passate pure le zampe degli adulti! ;-)

Per contorno:

Melanzane, peperoni e zucchine grigliati nel grill del micro e condite con citronette e prezzemolo

Per frutta:

Macedonia

e infine il dolce! 

Una mitica torta fredda con strati di torta al ciocco bianco e mousse di ciocco bianco e fragole



 La ricetta è della mitica Danita del blog Le leccornie di Danita, rivista e rivisitata da me....spero non me ne voglia!


Tengo a precisare che tutto questo è stato mangiato, seguendo la stessa sequenza, sia a pranzo che a cena con il record personale di questa famiglia di non alzarsi mai dal tavolo tra una portata e l'altra.... O_O nemmeno a Natale era mai capitato....alla faccia della prova costume!!!
:-D




Oggi, nel ventesimo anniversario della drammatica strage di Capaci, mi sento di dire due parole. Le mie due parole non sono niente in confronto ad un solo minuto del lavoro che hanno svolto Falcone e Borsellino con dignità e con una devozione tale che solo l'amore per la società e il nostro Stato potevano suggerirgli. Ero una bambina di neanche 8 anni quel 23 maggio 1992 e per me la parola mafia era una delle tante parole che pronunciavano i grandi, ma di cui ignoravo totalmente il significato. Nonostante ciò avevo compreso benissimo la gravità di quello che era successo e le lacrime che sono scese dagli occhi della mia famiglia mi hanno fatto provare un dolore così grande che per me quel giorno è stato come perdere un parente. E' stato un giorno, come il 19 luglio di quello stesso anno, che non potrò più dimenticare, che è impresso nella mia mente come se fosse successo ieri. Oggi, avendo l'età giusta per capire e per documentarmi, so la storia e so perchè è successo, come lo sanno tutti d'altronde, quindi dirò solo un mio pensiero: penso a quello che è cambiato dal quel tragico giorno e sono consapevole che le loro vite, quelle di tutti loro servitori della legge, della giustizia e dello Stato, non siano state sacrificate invano, poi però mi guardo un pò indietro e vedo nel mio presente strascichi di qualcosa che non è stato del tutto ripulito, che è rimasto marcio e che è marcito ancora e penso che Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani, aveva ragione: loro non cambiano! Penso che siamo cambiati noi! Che abbiamo davvero accolto l'eredità di Giovanni, Paolo, Francesca e dei loro angeli, e che ogni giorno la portiamo con noi nel nostro cammino...per non dimenticare, mai!
Io non dimentico!

Grazie....



Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere.[Giovanni Falcone]

giovedì 10 maggio 2012

Pranzo leggero...ma per chi non rinuncia al sapore!

La prova costume si avvicina, e come ben sappiamo è sempre un pò strano "spogliarsi" dopo che si è stati imbacuccati per molti mesi...tanto più se abbiamo messo su qualche chiletto! Almeno questo è quello che succede a me....Sarà poi anche che con il caldo si ha più voglia di mangiare cose fresche e leggere, comunque in questo periodo anche io inizio a preferire cosine più light, ma mai rinunciando al sapore! Ecco quindi che vi racconto il pranzo di oggi, che sfizioso, leggero e veloce apre le porte alle freschezze estive! Bon appetit!

Insalata fredda-calda di farro con verdure dal sapore orientale e 
involtini di pollo su letto di insalatina


Insalata fredda-calda di farro con verdure dal sapore orientale a modo mio!
Ingredienti per 2 persone:
150g di farro
1 zucchina
1 cipolloto
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino di salsa di soia
1 cucchiaino di curry
1 tazza di acqua o brodo
1 uovo
olio, sale, paprica forte q.b.

Procedimento:
Ho messo qualche ora a bagno il farro. L'ho lavato bene finchè l'acqua non è risultata limpida. L'ho bollito come normale riso in acqua salata per 10-15 minuti (a seconda di come lo volete, se ben cotto o croccante). L'ho scolato e sfreddato sotto l'acqua del rubinetto.
Nel frattempo ho messo in una padella un filo d'olio e l'aglio e fatto soffriggere per pochi secondi, aggiunto il cipollotto e la zucchina tagliati a dadini e dopo qualche minuto sfumato con la salsa di soia. Consumata la salsa di soia ho aggiunto una tazza d'acqua in cui avevo sciolto il curry. Ho portato a cottura le verdure lasciandole croccanti. Ho fatto una frittatina con l'uovo condito con poco sale e della paprica e poi tagliata a striscioline. Ho unito le verdure e la frittatina al farro, cosparso con altro poco olio e salsa di soia e servito. 


L'insalata sarà fredda per via del farro e calda per le verdure appena uscite dalla padella. E' buonissima anche tutta calda o tutta fredda....a voi la scelta!

Involtini di pollo su letto di insalatina
Ingredienti:
3 petti di pollo
Sapori vari (rosmarino, origano, pepe, timo, ecc.)
Insalata mista (romanella, iceberg, radicchio, pomodori ciliegino, ravanelli, ecc.)
1 spicchio d'aglio
1/2 bicchiere di vino bianco
Olio, sale.

Procedimento:
Ho sbattuto leggermente i petti di pollo con un batticarne, tra due fogli di carta forno. Poi ho salato leggermente le fettine e cosparse di sapori finemente tritati. Ho arrotolato le fettine a formare l'involtino, chiuso con uno stecchino e cosparso anche l'esterno con il trito di erbette.
Ho messo in una padella un filo d'olio e l'aglio e fatto soffriggere per pochi secondi, poi ho adagiato gli involtini, sfumato con il vino, abbassato il fuoco messo un coperchio e portato a cottura.
Nel frattempo in un piatto da portata ho adagiato le verdurine mondate e tagliate finemente in precedenza. Ho aggiunto i pomodorini e i ravanelli e condito con un filo d'olio e poco sale. Una volta pronta la carne l'ho adagiata sull'insalatina e portato in tavola! Et voilà! 


Buona leggerezza a tutti!
;-)

martedì 8 maggio 2012

Risotto alla "Scampagnata"...

...ovvero risotto alla Campagnola!!!
Se cercate una ricetta semplice, ma che più semplice non si può, e super saporita, di quei sapori tradizionali di una volta che ti fanno tornare bambino al primo assaggio, allora questa è la ricetta giusta!
"Nonna mi fai il riso alla scampagnata???"
Ho passato estati intere a chiedere a mia nonna di prepararmi il suo famoso risotto, che ho trovato sempre difficile da pronunciare e per questo il suo nome è cambiato per tutti da campagnola a scampagnata....
Le mie nonne sono state delle grandi cuoche e io, piccola peste, ero troppo piccola e indaffarata a giocare e a fare danni per stare a presso a loro, poi quando sono cresciuta e avrei potuto carpire i loro segreti, il destino è stato crudele: una me l'ha portata via troppo presto e l'altra è sempre stata troppo lontana e ora ormai è anziana e la sua testa le ha giocato un brutto, bruttissimo scherzo. Ecco perchè tengo particolarmente a questa ricetta, perchè è una delle poche ricette, che purtroppo posso contare sulle dita di una mano, che sono riuscita a farmi tramandare. 
Quindi ecco questa ricetta, imbarazzante per la sua semplicità e piena dei più strani significati per me, perchè nonostante tutte le sorprese che la vita ci riserva non si può far a meno di ricordarsi la nonna col grembiule perennemente al collo che con un cucchiaio di legno gira una fragrante pietanza sul fuoco e della gioia di essere bambino quando da quello stesso cucchiaio ti chiedeva se questa volta era venuta bene come la precedente...

Risotto alla Scampagnata (Campagnola)!

Ingredienti per 3 persone:
250g di riso 
2 coste di sedano*
2 pomodori
2 carote piccole o 1 grande
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
Prezzemolo
Basilico
1 rametto di rosmarino*
1 bicchiere di vino bianco 
1 tazza di acqua
olio, sale e pepe q.b.


*Non omettete assolutamente questi due ingredienti! Sono il segreto che rende particolare il sapore!


Procedimento:
Sbucciare i pomodori (tutti dicono che sia meglio sbollentarli prima, io mi trovo meglio a non farlo, voi fate come preferite!).
Tagliare a cubetti il pomodori, senza eliminarne il succo! 
Tagliare allo stesso modo tutte le verdure e il prezzemolo e il basilico finemente.
Mettere abbondante olio nella pentola a pressione e unire aglio, tutte le verdure e rametto di rosmarino.


Soffriggere a fiamma alta per qualche minuto. Unire il riso e farlo tostare. Sfumare con il vino.


Unire una tazza d'acqua e chiudere il coperchio.


Dal fischio contare 10 minuti ed è pronto!





Io l'ho fatto con la pentola a pressione, ma naturalmente si può fare anche con la pentola normale! Il sapore è inimitabile, proprio il sapore dei piatti di una volta, povero ma fantastico! Lo si fa davvero con ingredienti che tutti abbiamo in casa soprattutto in questa stagione! Buona ricetta a tutti!



venerdì 4 maggio 2012

1° Maggio, Sant'Efisio: una devozione lunga 356 anni!

Chi è sardo non può non conoscere la festa di Sant'Efisio, non può non averla mai vista almeno una volta alla tv, e chi è cagliaritano non può fare a meno di sentirla come la festa delle feste. E' la festa che segna l'inizio della bella stagione, che con i suoi colori e ritmi non può che rafforzare l'identità sarda impressa nel nostro DNA e per i turisti non può che essere il modo migliore per far conoscere il folklore di una isola intera concentrato in un solo giorno....tutto questo è la festa di Sant'Efisio, e io ho il piacere e il privilegio di potervi partecipare da molti anni, ormai non so più neanche quanti! E' sempre una grande emozione e una soddisfazione poter mostrare il costume del mio paese, molto austero rispetto ad altri, ma molto bello, antico e dai tessuti pregiati (su tutti l'orbace), il mio paese è famoso appunto per i tessuti, gli arazzi e i tappeti di cui è finemente addobbato il carro. Noi partecipiamo appunto con la Tracca, caratteristico carro addobbato e trainato da buoi, tradizione ormai estinta dei paesi del campidano, ma che grazie alla manifestazione può tornare a esibire tutta la sua bellezza.
In questo post vi racconterò la bellissima storia di questa festa e vi farò vedere alcune foto mie e prese dal web (c'è ne sono a migliaia, basta cercarle su google!) e vi lascerò anche dei video presi dal web. Vi lascerò anche il link al sito di Videolina, prima rete televisiva isolana, dove ogni anno viene mandata in onda la diretta della processione e, scusandomi per il ritardo, spero possiate ammirarla il prossimo anno!

356° Festa di Sant'Efisio a Cagliari.

La storia
Si narra che nel 1656 i sardi pregarono Sant'Efisio affinché sconfiggesse la terribile ondata di peste, propagatasi nell'isola dal 1652 a causa di alcuni marinai catalani affetti dal morbo e approdati ad Alghero su un veliero mercantile. L'epidemia contagiò tutta la Sardegna, in particolare Cagliari, nella quale morirono circa diecimila abitanti, con la popolazione cittadina quasi dimezzata. Prima vittima cagliaritana fu l'Arcivescovo Don Bernardo De La Cabra. Nel frattempo Cagliari si stava trasformando in un enorme camposanto. Giovanni Spano vuole che a questo punto Sant'Efisio sia apparso al Viceré Conte di Lemos per richiedere, al fine di liberare la città dalla peste, il voto della processione del 1º maggio. Proprio l'Amministrazione Comunale cagliaritana nel 1656 fece un voto a Sant'Efisio: se fosse riuscito a sconfiggere la peste, ogni anno si sarebbero svolti una processione e dei festeggiamenti in suo onore, partendo dal quartiere di Stampace, fino ad arrivare a Nora, dove il santo era stato martirizzato. A settembre, le abbondanti piogge fecero scomparire la peste, e dall'anno successivo fino ad ora, il 1º maggio, si rispetta il voto fattogli anni prima. Fu scelto proprio il mese di maggio poiché simbolo di rigenerazione della natura. 
Ma Cagliari è debitrice nei confronti di Efisio per un suo secondo intervento prodigioso. Tra il 17 e il 18 febbraio del 1793, la flotta francese comandata dall’ammiraglio Truguet assediava Cagliari con un fitto bombardamento. I Cagliaritani invocarono il loro protettore e le milizie popolari capeggiate da Girolamo Pitzolo respinsero i francesi sbarcati sulla spiaggia di Quartu S. Elena.
Al Santo venne attribuito il titolo di "comandante supremo dei combattenti".
Efisio è patrono dell'Arcidiocesi e compatrono di Cagliari: una devozione "viscerale" l'ha portato a soppiantare nel cuore della gente il primo patrono di Cagliari, San Saturno. È venerato in ampie zone dell'isola, e in modo particolare nella regione sud-occidentale.

La Festa di Sant'Efisio è la processione religiosa più importante di Cagliari, che si svolge ogni anno il 1 maggio. In questa festa, come il Redentore a Nuoro, la festa di San Simplicio a Olbia, la sagra di Sant'Antioco a Sant'Antioco, e la Cavalcata sarda a Sassari, vengono coinvolti gruppi vestiti con il proprio costume tradizionale da tutta la Sardegna. Oltre ad essere tra le più antiche è anche la più lunga processione religiosa italiana, con 65 km circa percorsi a piedi in 4 giorni e la più grande del Mediterraneo. 

 
Percorso della processione


La Festa 
I preparativi 
I preparativi per la processione sono gestiti dall'Arciconfaternita del Gonfalone. I preparativi iniziano il 30 aprile con la vestizione del Santo e l'aggiunta di gioiellini in oro offerti como ex voto. Dopo il presidente dell'arciconfraternita e il sacrista maggiore depongono la statua all'interno del cocchio. La mattina del 1 maggio "Su Corradori" addobba i buoi che dovranno trasportare il cocchio fino a Nora. Poi il Terzo Guardiano, accompagnato da "Sa Guardianìa", si reca in comune dove lo attende l'Alter Nos, rappresentante del sindaco di Cagliari. Insieme poi si recano alla chiesetta di Stampace dove verrà celebrata la messa.

Chiesa di Sant'Efisio, quartiere Stampace, Cagliari 
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

Cocchio di Sant'Efisio
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it
30 aprile-Vestizione di Sant'Efisio 
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

30 aprile-Intronizzazione di Sant'Efisio 
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it
1 Maggio-Sant'Efisio posizionato nel cocchio
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

1 maggio-Uscita del cocchio dalla chiesa
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

La processione
La processione che si svolge il primo Maggio è aperta dalle traccas (solitamente circa 40), carri addobbati a festa, trainati da buoi. 






Queste foto mi sono state gentilmente concesse da Matteo Setzu, potete vedere gli altri suoi meravigliosi scatti nella sua pagina FB: http://www.facebook.com/pages/Matteo-Setzu-fotografo-per-passione/154295901266090 

Seguono poi i gruppi folkloristici, circa 5500 persone con il costume tradizionale sardo, provenienti da tutta l'isola che solitamente recitano il rosario o cantano le preghiere della tradizione religiosa isolana, i goccius

Dopo seguono i cavalieri; aprono i cavalieri del campidano seguiti poi dai miliziani,  armati di archibugio e sciabole.





Queste foto mi sono state gentilmente concesse da Matteo Setzu, potete vedere gli altri suoi meravigliosi scatti nella sua pagina FB: http://www.facebook.com/pages/Matteo-Setzu-fotografo-per-passione/154295901266090 

Miliziani a cavallo, custodi dello stendardo
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

L'alter nos
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

I suonatori di launeddas
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

Dopo di essi sfilano i membri della Guardianìa, che sfila in frac nero, cilindro e fascia azzurra ai fianchi. 
Quindi sfilano i membri dell’Arciconfraternita del Gonfalone, introdotti da un confratello che regge un crocifisso del '700. Due confratelli, chiamati i Collaterali, hanno il compito di stare ai lati del cocchio durante tutto il percorso della sfilata, e aprono le porte quando si ferma per consentire ai fedeli di depositare all'interno fiori, offerte, ex-voto e suppliche.
In prima fila il Terzo Guardiano che regge il Gonfalone della confraternita. Segue poi l'Alter Nos, il rappresentante del Sindaco, in frac e cilindro, con una fascia tricolore sui fianchi. Dopo i cavalieri sfilano i membri dell'Arciconfraternita preceduti da un confratello che regge un crocifisso del 1700. L'arrivo del cocchio è preceduto dal suono delle launeddas. 
Il cocchio è trainato da un imponente giogo di buoi ornati da manti colorati e fiori e condotti da Su Carradori.

Confratelli e consorelle
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

Cocchio con i collaterali
 Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

Cocchio con Su Corradoni
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

Quando il cocchio arriva in via Roma viene salutato dalle sirene delle navi attraccate nel porto di Cagliari, e cammina su un tappeto di petali di rose. Donne e uomini, vestiti in costume spargono petali e fiori dai mille colori e formano un tappeto profumato per il passaggio del simulacro del martire (Sa Ramadura).


Sa Ramadura

Queste foto mi sono state gentilmente concesse da Matteo Setzu, potete vedere gli altri suoi meravigliosi scatti nella sua pagina FB: http://www.facebook.com/pages/Matteo-Setzu-fotografo-per-passione/154295901266090 

Sa Ramadura

È il momento più emozionante, soprattutto per l'intervento della folla che si avvicina al Santo per la richiesta di una grazia. 


Il viaggio verso Nora e il rientro a Stampace 
Uscito da Cagliari il cocchio arriva a Giorgino in cui viene spogliato dei gioielli e gli vengono sostituite le vesti con altre più semplici. La statua viene poi trasferita nel cocchio di campagna.
Si prosegue poi fino a La Maddalena in cui il santo incontra i fedeli provenienti da Capoterra. Il cocchio arriva poi a Villa d'Orri dove viene officiata la benedizione eucaristica. Il corteo prosegua il viaggio fino a Sarroch. Qui il 2 Maggio viene trasferito nella chiesa di Santa Vittoria dove viene celebrata la messa e avviene il pernottamento. Il corteo arriva poi a Villa San Pietro e successivamente a Pula. Viene celebrata una messa nella chiesa di San Giovanni Battista, poi il cocchio arriva verso le 21 a Nora. Per tutto il 3 maggio avviene la commemorazione del santo e alle ore 18,00 il santo viene portato in processione tra le rovine di Nora.

Il 4 maggio il Santo riparte verso Cagliari, dove arriverà verso le 21.

1 maggio-Arrivo a Giorgino
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

1 maggio-Arrivo a Villa D'Orri
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

2 maggio-Arrivo a Pula
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it


2 maggio-Arrivo a Nora
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it


3 maggio-Processione sulla spiaggia di Nora
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it



4 maggio-Processione di rientro
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

4 maggio-Rientro a Cagliari
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

4 maggio-Rientro alla chiesa di Sant'Efisio a Stampace: solo in questo momento l'alter nos potrà sciogliere il voto fatto al santo
Foto di Mario Lastretti dal sito www.comune.cagliari.it

Curiosità
Edizione del 1794

Il 1º maggio 1794 il santo non partì. Infatti il precedente 28 aprile era scoppiata a Cagliari una rivolta causata dal diffuso malcontento, e per le turbolenze lo Stamento militare decise di non effettuare la manifestazione. Tuttavia l'Amministrazione comunale decise di celebrare la festa per quell'anno il 1º giugno, quando le acque si erano ormai calmate.

Edizione del 1943
La festa di Sant'Efisio fu fatta anche nel 1943, in mezzo alle macerie della città di Cagliari distrutta dai bombardamenti alleati avvenuti circa due mesi prima. La statua del santo, ricoperta di invocazioni scritte, banconote e di fotografie, fu portata in processione su un camioncino del latte, seguita da pochi ma devoti fedeli.

Ho trovato anche un bellissimo video su questo fatto:



Ora vi mostro un pò di foto mie, sono sempre della sfilata a Sant'Efisio, ma di anni diversi, penso 2006-07-08
(Tutti i volti sono nascosti, tranne il mio!)













Poi un giorno, un mio amico, sfogliando una rivista dedicata al folklore sardo, chi ti trova??? Proprio a me!!! O_O
Non l'avrei mai detto! Possibile che con tutte le bellissime donne che sfilano ogni anno abbiano scelto proprio me???? Tanto più che quell'anno ero tremendamente in ritardo e non ho potuto nasconde quelle orribili borse sotto gli occhi dovute a una notte insonne.....mi ha fatto un grandissimo piacere e un grande onore! Naturalmente il giornale l'ho tenuto io e vi mostro la foto:



Ho voluto creare questo post lunghissimo per promuovere la mia terra come faccio sempre, ma anche per dimostrare che nonostante siamo considerati un popolo "povero" abbiamo molta ricchezza, ricchezza che si dimostra benissimo in queste immagini e che è molta di più di quanto si possa immaginare!!!

Come promesso vi lascio qualche link:
Sito Videolina dove poter guardare in streaming non solo questa manifestazione, ma tutte le più grandi manifestazioni che avvengono in Sardegna: http://www.videolina.it/Live.html


Adesso qualche video:
In questo video si sentono molto bene le sirene delle navi che salutano il santo che arriva in via Roma!

Questo è un servizio di rai1, molto bello, girato nel 2007!


Ok, giuro che ho finito! Alla prossima festa....